Le minacce e gli attacchi rivolti a Sigfrido Ranucci ed alla trasmissione #Report da lui diretta, sono il segnale della arretratezza culturale di chi le ha ideate e della paura diffusa che alcune verità nascoste dietro le stragi del ‘92 e ‘93, ancora suscitano. La ricostruzione svolta nel corso della puntata del 4/1/2021 è stata non soltanto ottimamente documentata ma anche intelligentemente tessuta, grazie ad un eccellente lavoro di giornalismo d’inchiesta come pochi. Mettere in fila fatti del passato lontano (dalla strage di Bologna all’omicidio Mattarella) e fatti recenti ( le stragi di mafia dei primi anni novanta) e fornire una loro lettura logica e consequenziale, ritrovare ed offrire al pubblico il denominatore comune che li unifica all’interno di un contesto di gravissime connivenze tra massoneria, servizi segreti, politica e criminalità mafiosa e terroristica significa, finalmente, cercare di fare breccia nel muro di silenzio e di rimozione che si è eretto in tutti questi anni attorno a quei fatti.Il nostro Paese deve trovare al suo interno la forza ed il coraggio di andare fino in fondo nella ricerca della verità e nella individuazione dei responsabili di quei gravissimi episodi eversivi.Il Centro studi ricerche e documentazione Sicilia/Europa “Paolo e Rita Borsellino” esprime vicinanza e solidarietà a Sigfrido Ranucci e a tutti i giornalisti che hanno contribuito alla realizzazione della inchiesta di Report dedicata alla trattativa tra lo Stato e la mafia. Ringraziandoli per la loro opera di ricostruzione rigorosa e fedele di vicende gravissime del nostro passato.Consapevoli che il giornalismo di inchiesta non è né supplente ne’ secondario rispetto alle inchieste giudiziarie, ma uno strumento indispensabile di cultura democratica che si deve affiancare a quelle, e coscienti del fatto che spesso i limiti delle inchieste giudiziarie, (costituiti dai paletti formali delle rigorose regole processuali), non valgono per il giornalismo di inchiesta che, quindi, può spaziare più liberamente tra i meandri della cronaca, della storia e dei documenti esistenti, ci auguriamo che il servizio televisivo pubblico continui a fornire in futuro altri esempi luminosi di denuncia e scoperta degli intrecci e dei misteri che hanno sporcato con il sangue delle vittime, intere pagine della nostra storia democratica.Vittorio TeresiPresidente del Centro studi “Paolo e Rita Borsellino”
“Le menti raffinatissime”, la puntata integrale del 4 gennaio 2020 da rivedere su RaiPlay https://bit.ly/3ohVtZP